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Il cervello che cambia: cos’è la neuroplasticità e perché riguarda tutti noi



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Fino a qualche decennio fa si credeva che il cervello adulto fosse un sistema “fisso”, destinato a un lento declino con l’avanzare dell’età. Oggi sappiamo che non è così: grazie alle neuroscienze, abbiamo scoperto che il nostro cervello è plasmabile e dinamico per tutta la vita. Questo principio si chiama neuroplasticità.


Che cos’è la neuroplasticità?

La neuroplasticità è la capacità del cervello di modificare la propria struttura e funzionalità in risposta all’esperienza, all’apprendimento, agli stimoli ambientali e anche alle emozioni. Questo significa che i nostri circuiti neurali possono rafforzarsi, indebolirsi, o riorganizzarsi completamente. In pratica: ciò che facciamo, pensiamo e proviamo “plasma” il nostro cervello.


Come funziona?

Ogni volta che apprendiamo qualcosa di nuovo o adottiamo un comportamento diverso, nel cervello si attivano nuovi percorsi sinaptici. Quando questi percorsi vengono ripetuti e rafforzati nel tempo, diventano “strade preferenziali” per l’informazione.


“Neurons that fire together, wire together” – Donald Hebb, neuroscienziato canadeseIn altre parole, ripetizione + attenzione = riorganizzazione del cervello.

A cosa serve?

La neuroplasticità è un meccanismo fondamentale per:

  • Apprendere e consolidare nuove abilità (lingue, strumenti, sport, strategie cognitive)

  • Recuperare funzioni dopo traumi o lesioni cerebrali (come accade nella riabilitazione post-ictus)

  • Modificare abitudini mentali o emotive disfunzionali (es. nel trattamento dell’ansia, della depressione o nel potenziamento dell’autoefficacia)

  • Adattarsi a nuovi contesti o cambiamenti – anche in ambito professionale e relazionale


Un alleato nel cambiamento

Sapere che il cervello è plastico ci restituisce una visione profondamente ottimista e responsabilizzante: possiamo cambiare non solo ciò che facciamo, ma anche come pensiamo, come reagiamo, e chi stiamo diventando.

Interventi mirati come:

  • l'apprendimento intenzionale,

  • la meditazione mindfulness,

  • l’esercizio fisico regolare,

  • la psicoterapia,sono tutti strumenti che attivano e rinforzano la neuroplasticità, con benefici evidenziati da centinaia di studi internazionali (es. Davidson, Siegel, Doidge, Goleman).



In conclusione, la neuroplasticità non è solo un concetto neuroscientifico: è una risorsa concreta per la crescita personale, l’adattabilità e il benessere. Ogni pensiero ripetuto, ogni emozione coltivata e ogni nuova scelta attiva un potenziale di trasformazione che risiede già dentro di noi.

 
 
 

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